Usidrali smo se na morje (Ci siamo ancorati al mare)
Nadja Terčon
Il presente lavoro di dottorato scientifico e le sue integrazioni portano a nuove conoscenze, in merito alla storia della marineria e alla storia dell'Istria, nella seconda metà del XX sec. La tesi di dottorato si basa sulla consapevolezza, che quando parliamo di marineria come attività economica, dei legami tra la costa e l'entroterra sloveno e più in là fino a tutto il nord-adriatico, ma soprattutto dei legami tra l'uomo e il mare ovvero dell'individuo come fautore di attività marinare, per quanto parzialmente, sappiamo ormai molte cose, ed è giunto ormai il momento di confrontare, collegare, valutare e comprendere reciprocamente tutti questi elementi come fenomeni unici in combinazione con elementi presenti anche altrove.
Dopo la Seconda guerra mondiale, l'ambiente geopolitico della Slovenia è molto cambiato. Con l'annessione del Litorale e lo sbocco al mare, la Slovenia si è allargata rispetto alla fine della Prima guerra mondiale, quando non aveva uno sbocco al mare, diventando un paese marittimo. Grazie alla tradizione marittima preesistente, dopo la Seconda guerra mondiale è stato possibile realizzare, su basi nuove e in uno spazio ben diverso da quello voluto e pianificato, una marina più solida e ambiziosa in senso nazionale e statale. La questione dell'indirizzo marittimo, inteso come politica marittima nell'ambito delle generali pianificazioni economiche e sociali, ha ricevuto grande impulso dopo la liberazione. Questo sviluppo, a causa dei rapporti socio-politici molto tesi, non si è svolto senza dilemmi sui vantaggi economici o meno di tale indirizzo e senza difficoltà di coordinazione. La Repubblica popolare di Slovenia, ha dovuto attendere per ben nove anni la soluzione della questione di Trieste, il che, se da un lato ha ostacolato la realizzazione di provvedimenti concreti, d'altra parte, per quanto riguarda lo sviluppo economico, questo tempo non è andato perduto in attese infruttuose o addirittura regresso, com'è invece avvenuto in altre regioni jugoslave. La tesi ha dimostrato che questo è stato un periodo di transizione e di diversi esperimenti in vari settori che, quando i tempi sono maturati, si sono collegati tra di loro in una totalità organica; subito dopo la firma del Memorandum di Londra sono stati infatti inclusi dinamicamente nello spazio economico e sociale del proprio entroterra. Proprio in quel momento, infatti, erano state gettate le basi per lo sviluppo della marina slovena, nella quale hanno trovato il proprio posto svariati elementi: non solo trasporto marittimo e attività portuali, ma anche istruzione nautica, amministrazione marittima, diritto marittimo, cantieristica, pesca, industria per la lavorazione del pesce, produzione del sale ecc.