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BUCINTORO e le perle piranesi del patrimonio veneziano

L’opportunità di prendere in prestito l’eccezionale modello dell’ultimo Bucintoro, opera del maestro Ivan Ceschin e dei suoi collaboratori, presso il laboratorio Historya di Conegliano, ci ha stimolati a concepire una mostra ben più ampia e a presentare alcune perle del patrimonio veneziano di Pirano. Nel corso dei preparativi abbiamo appreso inoltre dell’esistenza di preziosi reperti del nostro amico, collezionista e conoscitore del patrimonio marittimo veneto, Giorgio Suppiej.


Alcune delle perle artistiche, storico-culturali e librarie del lascito veneziano a Pirano, che sono per la prima volta presentate al pubblico e conservate nel nostro museo, sottolineano l’importanza e la grandezza del dominio della Serenissima durato ben cinque secoli. 

 

A coronare la mostra è esposto lo splendido modello dell’ultimo bucintoro – la galea dogale per le pubbliche celebrazioni solenni – un’opera del maestro Ivan Ceschin e del suo Historya Venice di Conegliano del 2021. Questo imponente modello, in scala 1:25, riproduce con straordinaria fedeltà il celebre Bucintoro del XVIII secolo.  Il Bucintoro era la nave da parata ufficiale del Doge, utilizzata soprattutto durante la Festa della Sensa (Ascensione), in occasione del celebre Sposalizio del Mare: un rito solenne in cui il Doge, rappresentando lo Stato veneziano, lanciava in mare un anello d’oro per suggellare l’unione eterna tra Venezia e l’Adriatico.

 

Il primo Bucintoro fu varato nel 1311. Nel corso dei secoli ne furono costruiti diversi, ciascuno più fastoso del precedente. L’ultima versione – la più grandiosa in assoluto – fu completata nel 1729: un’autentica opera d’arte galleggiante, riccamente decorata con intagli, dorature e statue allegoriche.

 

L’ultimo Sposalizio del Mare si tenne nel 1796. Due anni dopo, nel 1798, il Bucintoro fu distrutto dalle truppe napoleoniche in ritirata, seguendo l’ordine di rendere inutilizzabili le navi veneziane in seguito al Trattato di Campoformio. Così si concluse la storia dell’imbarcazione che per secoli aveva simboleggiato la potenza, la ricchezza e il legame indissolubile tra Venezia e il suo mare.

 

Nella mostra verranno inoltre esibite alcune perle piranesi di epoca veneziana mai viste prima d'ora da un vasto pubblico; dipinti e vari cimeli storico culturali, tra cui spiccano i preziosissimi libri della vecchia Biblioteca civica di Pirano, conservati presso il nostro museo.

 

Le origini della biblioteca risalgono al XVII secolo. Oggi il fondo bibliotecario della Biblioteca civica è quasi completamente catalogato e conta 5200 titoli ovvero 7400 libri stampati tra il XVI e XIX secolo. I più preziosi sono quelli pubblicati prima del 1800, e sono considerati vero e proprio antiquariato; circa 100 libri risalgono al XVI secolo, altri 100 al XVII secolo, e 1300 al XVIII secolo. In buona parte sono scritti in lingua italiana, seguono quelli in latino, tedesco e francese, ma ce ne sono pure alcuni in inglese, spagnolo e sloveno. La maggior parte dei libri (circa 2000) fu stampata a Venezia, il resto invece in altre città italiane ed europee.

 

La Biblioteca civica venne sin dall’inizio concepita per un’ampia gamma di utenti, per questo motivo i suoi materiali sono eterogenei. La collezione comprende libri di narrativa e saggistica di vario argomento, dalla filosofia alla religione, alle scienze sociali, alla matematica, alla medicina, alla tecnologia, all’arte, alla geografia e alla storia. Di particolare interesse è l’insieme delle pubblicazioni raccolte sotto il nome Istrica, che comprende letteratura con contenuti di storia patria e conta circa 950 titoli, ovvero 1100 libri.

 

Alla mostra è esposta anche la Scatola veneziana a forma di libro, di proprietà del Museo del mare, che conteneva la Pergamena della dedizione di Pirano alla Repubblica di Venezia del 1283, oggi conservata presso l’Archivio regionale di Capodistria, Sezione di Pirano, che per l'occasione l’ha prestata al Museo del mare.

 

I visitatori della mostra possono scoprire di più sui retroscena di varie opere d'arte che fanno riferimento a eventi storici e leggende legate a Pirano e al patrimonio Veneziano, come la battaglia di Salvore, che rappresenta un argomento particolarmente interessante e affascinante.

 

Nella più celebre delle battaglie storiche di Venezia, sostenuta nel marzo 1177, sotto il comando del doge Sebastiano Ziani e con il sostegno di papa Alessandro III, circa 40 galee veneziane e istriane si scontrarono con circa 45 galee genovesi e pisane, comandate da Ottone, figlio dell’imperatore Federico Barbarossa. La flotta imperiale fu distrutta e i veneziani catturarono Ottone.

 

La causa del conflitto era la lotta per l‘investitura, nella quale Venezia decise di sostenere il papa Alessandro III, anche perché era un sostenitore della Lega Lombarda, contro la quale si batteva Federico Barbarossa. La vittoria offrì a Venezia un’inedita supremazia marittima e rafforzò il suo ruolo dominante nell‘Adriatico.

 

Gli autori della mostra sono Duška Žitko, Graziella Viola e Flavio Bonin, i collaboratori esterni Ivan Ceschin e Giorgio Suppiej. La mostra sarà visitabile a Palazzo Gabrielli a Pirano fino a dicembre 2025.

 

Contemporaneamente presso l’ex magazzino del sale Monfort, sarà esposta fino al 31 agosto 2025 la mostra ospite HYSTORIA VENICE – Un viaggio nell’arte del restauro e della decorazione, una mostra che, completando quella principale, presenta il lavoro dei restauratori e decoratori di Conegliano, autori del modello del bucintoro.

 

Attendiamo con piacere la vostra visita!

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