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Lea Jazbec: Fisicità e l'essenza dello spazio

La mostra d’arte dell’artista multimediale Lea Jazbec.
Il Museo delle Saline di Fontanigge: dal 9 maggio al 1 settembre 2024 

 

L'artista interdisciplinare esplora la natura e l'uomo attraverso la sperimentazione, utilizzando vari media e la luce.

Nel progetto espositivo intitolato La fisicità e l'essenza dello spazio, nella Galleria del Museo delle saline di Fontanigge sono presentate due serie di ritratti riguardanti l'uomo e il paesaggio, oltre alla fotografia sperimentale con camera oscura. I lavori sono stati realizzati tra il 2022 e il 2023 nell'Istria slovena (Sicciole e Covedo).

 

Il progetto In Situ (2022-2024), è strettamente legato alla natura ovvero alla superficie dell’ambiente e testimonia l’attività umana: è la prova delle nostre attività, i movimenti e le tracce che creiamo ovvero delle conseguenze delle nostre azioni. L'artista trasferisce manualmente le fotografie digitali e analogiche su vari materiali come carta, tessiture e materiali trovati sul posto, e collega le immagini al sito della loro comparsa-creazione. Nella serie di ritratti di salinatori, realizzata nel 2022 nelle saline Lera a Sicciole, nella fragile terra del paesaggio, Lea Jazbec esplora il rapporto tra pieno e vuoto nell’ambito dell'instabile equilibrio che si crea quando la terra e il sale si incontrano nelle crepe del terreno nelle saline. L'uso del frottage le permette di documentare le tracce del tempo, “scritte” nelle saline e rileva un forte interesse per le proprietà uniche del suolo e della materia esistente, la loro corporeità ed essenza. Le tracce, visibili nei ritratti, sono tracce dello spazio, del rilievo, creati e/o condizionati dall'attività della salinatura e dalle condizioni naturali. Nel 2023, durante la residenza artistica nella casa Alojz Kocjančič a Covedo, stampando manualmente una grafica fotografica su pietra Repen, Lea Jazbec ha continuato la sua esplorazione del paesaggio e delle persone ritraendo le savrine e gli savrini, la cui origine e stile di vita l'artista connette con la dura pietra carsica.

 

La parte fotografica della mostra realizzata con la camera oscura, si basa sulla nostra percezione e sul modo in cui vediamo le cose nel mondo, il che riflette la condizione umana. La luce e il movimento catturati dalla classica apertura dell’otturatore e trasformati in nero nella la camera oscura, invitano l’osservatore a guardare il mondo in modo diverso. Il progetto Ricostruzione dell'immagine proiettata comprende fotografia, video e installazione (2018-2024).

 

foto: Lea Jazbec
 

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