La storia della polena navale
Nella collezione di polene navali del Museo del mare di Pirano un posto speciale occupa la Medusa, una polena in legno dorato dall'aspetto sinistro con serpenti annodati attorno al collo.
Osserviamo il mare, che a volte sembra così calmo e magico e quasi infinitamente grande ma a volte è semplicemente selvaggio e per niente affidabile. Non sorprende che le antiche civiltà, dalla Cina e Babilonia alla Grecia e Roma che credevano di trovarsi al centro di un mondo circondato dall'acqua, erigessero magnifici templi agli dèi dell'acqua come il dio Nettuno romano e il greco Poseidone.
Che dire poi degli intrepidi marinai? Come ottenere il favore degli dèi e delle forze marine quando salpavano dalla tranquillità del loro porto d’origine verso l'ignoto e con un carico prezioso verso luoghi lontani, in battaglia o semplicemente per una pesca per la cena?
In loro aiuto, tra le altre cose, ricorrevano (e in alcuni luoghi lo fanno ancora) le polene navali. Le polene sono statue lignee poste sulla prua (la parte anteriore) delle navi che guardano coraggiosamente in avanti verso le onde. Sono spesso spaventose, hanno forma di guerrieri, draghi o mostri vari, che dovrebbero spaventare gli spiriti maligni del mare e i nemici dei marinai. Possono però rappresentare anche creature più gentili, creature mitologiche legate al mare e ai viaggi, così come i proprietari delle navi e le loro credenze o vari oggetti legati alla nave. Sono conosciute fin dall'antichità ma le più famose sono le navi normanne o vichinghe con i loro draghi. I marinai avevano sempre molta cura delle loro polene poiché una polena danneggiata avrebbe portato sfortuna all'intero equipaggio. Dio non voglia che venissero usate come tronchi da ardere!
Scopri qui di più sulle polene navali e su come i marinai cercavano di calmare il mare:
https://pomorskimuzej.si/it/le-polene-and-gli-ex-voto
Qui puoi vedere alcune interessanti immagini delle più belle polene del museo:
https://pomorskimuzej.si/it/collezioni-digitali/collezione-di-polene
La Medusa, la polena che incontrò i pirati
Nella collezione di polene navali del Museo del mare di Pirano un posto speciale occupa la Medusa, una polena in legno dorato dall'aspetto sinistro con serpenti annodati attorno al collo. Proviene da un veliero di Capodistria che, secondo i documenti, visse un'avventura speciale.
Ti interessa sapere cosa accadde? Leggilo qui:
https://pomorskimuzej.si/it/collezioni-digitali/collezione-di-polene/medusa-dal-veliero-capodistriano-corriere-d-egitto
Nessuno sa se sia stato proprio lo sguardo sinistro della Medusa ad aiutare l'equipaggio a proteggere il prezioso carico.
Il mito della Medusa
Medusa era una delle Gorgoni, tre sorelle dall'aspetto terrificante: avevano una testa gigantesca, al posto dei capelli dei serpenti arrotolati, avevano denti lunghi quanto zanne di cinghiale e svolazzavano nell'aria con ali dorate. I loro occhi giganti trasformavano in pietra chiunque li guardasse. Medusa era l'unica sorella mortale e, secondo la storia, Perseo la uccise con l'aiuto di Atena tagliandole la testa, che poi adornò l'egida - lo scudo di Atena, con il quale la dea metteva in fuga i nemici.
Secondo una leggenda locale, la vicenda ebbe il suo seguito a Capodistria, dove Atena e Poseidone come avevano già fatto molte volte, litigarono nuovamente, questa volta da qualche parte vicino al Risano. Durante lo scontro lo scudo di Atena con la testa della Medusa cadde in mare e si trasformò in un'isola, sulla quale sorse la città di Capodistria. Alcuni stemmi di Capodistria al posto del sole portano la Medusa.
Cruciverba
Il termine polena deriva dalla parola francese la poulaine che indica la prua della nave. Ma come ancora possiamo chiamare questa parte della nave? Risolvi il cruciverba e otterrai la risposta. Inserisci i nomi delle polene del Museo del mare di Pirano nei posti appositi. Piccolo aiuto: nel museo conserviamo, tra le altre cose, le polene del Vello d'Oro, del Guerriero, della Nereide, della Medusa, del cavalluccio marino ippocampo, del mostro marino, di Santa Maria e del modellino della civetta.
Anagramma
Il vello d'oro è in realtà la pelliccia di pecora dorata. Un antico mito greco racconta che un gruppo di uomini guidati da Giasone partì alla sua ricerca. La loro rotta verso il Mar Nero li condusse anche attraverso le nostre regioni. Come si chiamavano? Il loro nome è nascosto nel GIRONAUTA. (Mescola le lettere e otterrai la risposta corretta).
Il libro da colorare
Il cavalluccio marino - l'ippocampo del museo ha il colore delle alghe e della schiuma del mare. Secondo te, quale colore avrebbe l'effetto migliore sulle divinità del mare? Colora il cavalluccio marino come desideri.
La tua polena
Osserva il mare e dai libero sfogo alla tua fantasia: mettiti nel momento e luogo che desideri e intraprendi un viaggio speciale con la compagnia che preferisci, solo tu sai dove e come. Tutto ciò che conta è viaggiare con una nave dotata di polena. Puoi disegnare o descrivere la nave o il tuo viaggio e inviarlo a
bizjak.marusa@guest.arnes.si. Forse il tuo racconto o disegno verranno pubblicati sul sito del museo!
Sapevate che?
• Il veliero Corriere d'Egitto, sul quale c’era la polena della Medusa, era una nave da carico del tipo brigantino? Era di proprietà dei famosi capitani di Capodistria, i fratelli Nazario e Domenico Zetto. Nella prima metà dell'Ottocento le loro imbarcazioni navigavano tra Trieste e l'Egitto e il Medio Oriente. Un ritratto di Nazario Zetto si può vedere nel Museo regionale di Capodistria. È stato realizzato dal pittore goriziano Jožef Tominc.
• Il racconto della medusa fu pubblicata quasi cento anni dopo, nel 1911, sul giornale Pagine Istriane da Francesco Majer, professore di liceo e primo direttore dell'Archivio e della Biblioteca Comunale di Capodistria in occasione della mostra di polene alla Prima Esposizione Regionale Istriana di Capodistria?
• Che Atena fosse, tra le altre cose, la protettrice dei bambini?
• Che la civetta nella foto proviene da un piroscafo omonimo? Nel Museo del mare di Pirano è conservato un modello di questa nave che ha una storia molto interessante. Le polene erano presenti su tutti i tipi di navi: da pesca, da carico, da guerra e navi pirata.
• Il termine ippocampo (dal greco letteralmente hippos – cavallo e kampos – mostro marino) è in realtà il nome latino del cavalluccio marino e di una parte del nostro cervello di simile forma e che svolge un ruolo importante nella traduzione delle informazioni da brevi in informazioni a lungo termine e nella memoria spaziale. Nella mitologia greca, l'ippocampo è rappresentato come metà cavallo e metà pesce. Secondo alcune versioni, tali creature trainavano il carro di Poseidone che era anche il dio dei cavalli.
• Le Nereidi, figlie del dio del mare Nereo, erano una specie di sirene: metà donne e metà pesci.
• Il racconto delle Gorgoni è un antico mito greco mentre la storia della Medusa di Capodistria è una leggenda nata appena qualche secolo fa. Di solito i miti sono narrazioni molto antiche e ricche di simboli mentre le leggende sono storie di personaggi o luoghi che vengono tramandate di generazione in generazione.