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"Segreti sommersi", conferenza di Andrej Voje

Venerdì 7 febbraio 2023, alla vigilia della festa culturale slovena, presso l'Infocenter Monfort di Portorose, il Museo del Mare di Pirano ha organizzato una conferenza del rinomato fotografo e operatore cinematografico subacqueo Andrej Voje.

In un'interessantissima conferenza di un'ora e quaranta minuti, davanti al tutto esaurito, Andrej Voje ha presentato diversi siti archeologici croati che ha conosciuto come cameraman subacqueo.

 

Ha così presentato la nave bizantina affondata presso la località Tatinica - Maharac nelle acque dell'isola di Meleda, condotte da Igor Miholjek del Dipartimento di archeologia subacquea dell'Istituto croato di restauro. La nave della quale sono stati rinvenuti i resti della struttura, trasportava diversi tipi di anfore bizantine e ricchi beni di commercio.

 

Andrej Voje è stato uno dei primi a documentare il rinvenimento di circa seicento anfore in situ nella baia di Šimuni sull'isola di Pago e può vantare riprese davvero eccezionali.

 

Già nel 2006 a San Paolo, vicino all'isola di Meleda, ad una profondità di quaranta metri, sono stati scoperti i resti ottimamente conservati di un relitto d'epoca moderna con otto cannoni in bronzo, frammenti sparsi di vasi di ceramica, oggetti in vetro e metallo. È stato accertato che trattasi di una nave mercantile del XVI secolo che trasportava merce di lusso tra i porti commerciali del Mediterraneo orientale e Venezia. Grazie alla buona campagna mediatica e alla mostra di grande successo, molti presenti avevano già sentito parlare della scoperta di questo ricco sito sottomarino ma grazie al racconto molto vivo e appassionato di Andrej Voje sulle tecniche di documentazione archeologica, la presentazione dei reperti e del sito, come così come le sue esperienze personali, la conferenza è volata in un attimo.

 

Oltre ai relitti più antichi, Andrej Voje ha presentato anche quelli meno vecchi, meno distanti nel tempo e cioè i resti del piroscafo commerciale Teti vicino all'isolotto di Mali Barjak a ovest di Comisa, che è una delle attrazioni subacquee più popolari. Si tratta di una nave lunga 72 metri costruita nel 1883 in America, che nel 1930, quando si incagliò su uno scoglio sottomarino per un errore di navigazione, batteva bandiera italiana. A 34 metri di profondità appare la poppa tonda e la vista di quasi tutta la nave, con in primo piano il timone ricoperto di spugne insieme alle immancabili cernie e gronghi.

 

Di seguito, Andrej Voje ha presentato il relitto dell'aereo Junkers Ju 87 "Stuka" (Sturzkampfflugzeug) (dal nome popolare Stuka), un areo da combattimento in picchiata tedesco della seconda guerra mondiale, affondato nei pressi dell'isola di Zuri. L'aereo faceva parte del lotto di aviazione italiana acquistato dai tedeschi. Nell'aprile del 1941 era stato abbattuto dalla difesa antiaerea del Regno di Jugoslavia. Dei quasi seimila velivoli di questo tipo, pochi sono sopravvissuti, due di questi sono in mostra rispettivamente a Londra e Chicago. Ecco perché la scoperta di questo tipo di aereo, quasi intatto (benché privo di motore), giacente a 28 metri di profondità nel mare croato, è tanto più notevole.

 

Oltre alle spiegazioni e alle riprese spettacolari, il pubblico ha apprezzato anche il modo spiritoso di raccontare di Andrej Voje, che ha condiviso con il pubblico il suo lato personale e ha descritto vividamente il suo forte desiderio, entusiasmo e l'ingegnosità pur di entrare a far parte del team archeologico croato di ricerca, nel che è anche riuscito. Inoltre ha anche spiegato il suo punto di vista sulla videografia subacquea, le sue riflessioni sui siti archeologici ma anche le peripezie e come ha immortalato ciò che i partecipanti hanno potuto vedere e apprezzare.
 

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