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Victoria / Nike - basta che sia vittoria

Presso il Museo del mare di Pirano, come in molti altri musei sloveni, si trovano alcuni oggetti che presentano raffigurazioni della dea romana della vittoria, Victoria, o della dea greca Nike.

Chi non ha mai sentito parlare di Vittoria o di Nike? La dea greca Nike era la figlia del titano Pallante e della ninfa Stige dell'Arcadia. Quest’ultima fu in seguito identificata e meglio conosciuta come l’omonimo fiume sotterraneo che inonda l'oscuro regno dell'Ade. In segno di gratitudine per il suo aiuto nella guerra contro i Titani, Zeus concesse alla madre di Nike, Stige, l'onore di essere invocata dagli dei. Inizialmente Nike è raffigurata come una statuetta, nel palmo della mano di Atena e Zeus. Ha anche la funzione di mediatrice tra gli dei e i mortali nonché foriera di vittoria.

Come la greca Nike, Vittoria viene spesso raffigurata su monete, gemme, monumenti e altre opere d'arte. Nella maggior parte dei casi, entrambe le dee sono rappresentate con le ali che simboleggiano la velocità e la vittoria, con una corona di alloro o una foglia di palma. Una delle statue antiche più famose al mondo è sicuramente la Nike di Samotracia, conservata al Museo del Louvre.

 

 

Disegno interpretativo di Nike.

Autore: Gorazd Koščak

 

Anche se molti sanno che Victoria è la dea romana della vittoria e che è associata alla cultura e all'Impero Romano, in realtà pochi ne conoscono la storia mitologica. Nella letteratura romana vi sono pochissime tracce di lei, per lo più riferite al suo forte messaggio simbolico. Le ricerche sulle origini del culto della dea Victoria suggeriscono la possibilità che il culto di Victoria possa essersi sviluppato nel Lazio nella seconda metà del IV secolo a.C., il che significherebbe che esisteva già prima del periodo ellenistico, cioè prima che i Romani fossero esposti alla forte influenza della cultura greca e dell'ellenismo. Victoria era particolarmente amata dai soldati romani che si rivolgevano a lei per ottenere protezione e successo in battaglia, e ancora oggi possiamo trovare il simbolo della corona d'alloro sulle uniformi militari e in molti altriposti posti.

 

 

 

 

 

 

Statuetta in piombo della dea Vittoria, probabilmente parte dell'altare domestico del larario.

Foto: Sara Glavina

 

 

Disegno interpretativo di Vittoria.

Autore: Vasko Vidmar

 

 

 

Statuetta in piombo della dea Vittoria, probabilmente parte dell'altare domestico del larario, ritrovata negli anni Ottanta del XX secolo durante gli scavi dell’Istituto intercomunale per la tutela dei beni naturali e culturali di Pirano (oggi ZVKDS) presso il sito archeologico di San Simone vicino Isola. Datazione: I-II secolo.

Victoria solleva una corona d'alloro nella mano destra. Sulle spalle sono raffigurate ali pendenti. Indossa un lungo chitone che arriva fino al pavimento. La parte superiore dell’abito evidenzia i seni e il panneggio. La testa della dea è disegnata in modo semplice, compresi l'acconciatura, gli occhi, il naso e la bocca in rilievo. Il retro della statuetta è piatto, senza dettagli, con solo i contorni del corpo evidenziati.

 

Moneta alessandrina, tetradramma di Marco Aurelio Carino.

Foto: Sara Glavina

 

 

Un reperto estremamente raro e prezioso, una moneta alessandrina, tetradramma di Marco Aurelio Carino, coniata ad Alessandria d'Egitto nel 284-285, fu ritrovata per caso negli anni Cinquanta durante i lavori di regolazione del fiume Dragogna. La parte anteriore (dritto) della moneta raffigura un busto del sovrano incoronato Carinus in una veste raccolta, che guarda a destra, con un'iscrizione sul bordo. Sul rovescio Nike è raffigurata in piedi rivolta a destra, con in mano un ramo di palma e una corona. Si leggono le lettere greche OVC (da ETOVC, che significa nell'anno) e la lettera, ovvero il numero greco Γ.

 

 

Moneta di bronzo di Costanzo II del IV secolo.

Foto: Sara Glavina

 

Moneta di bronzo di Costanzo II del IV secolo, trovata per caso da uno studente del ginnasio di Pirano, nei pressi di Korte, sulla strada per Kaštelir. Moneta di bronzo di Costanzo II (337-361), coniata ad Aquileia tra il 348 e il 350, sul dritto presenta un busto dell'imperatore in armatura e mantello con un diadema a destra e un'iscrizione: sul rovescio è raffigurato l'imperatore, in piedi sulla prua della galea e con in mano uno stendardo con un cristogramma e nella mano destra un globo, forse con sopra una fenice, e una Victoria alata seduta a poppa con in mano un remo o un arpione. Sotto c'è il marchio della zecca e sul bordo la scritta FEL TEMP REPARATIO.

 

 

 

 

Snježana Karinja

Pomorski muzej – Museo del mare« »Sergej Mašera« Piran - Pirano

 

 

 

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